mercoledì 26 maggio 2021

Tampone COVID: molto meglio senza collutorio!!!

Se le procedure per l’ottenimento del Visa erano state complicate, quello che ne è seguito è stato proprio da mission impossible!

Per poter partire per la Cina bisognava avere un test COVID negativo fatto non prima di 72 ore dalla partenza.

Nel periodo in cui dovevo partire io (dopo essere stata per un mese e mezzo ad insegnare online, dall’1:30 alle 10:30 del mattino, con tutti i drammi legati alla connessione e alla tecnologia, oltre che al sonno, perché tentare di dormire di giorno in un caldissimo mese di luglio in Puglia è al limite del miracolo) si era appena aperta la possibilità di ottenimento di particolarissimi visti di ingresso per lavoratori altamente qualificati, in possesso di una lettera di invito direttamente da parte del governo cinese. Quindi i vari centri in cui si effettuavano i tamponi COVID cominciavano ad essere veramente molto affollati e, se sul sito promettevano un risultato del test entro 24, massimo 48 ore, nella realtà dei fatti i tempi si erano dilatati di molto.
Andai a fare il mio primo tampone a Londra (dovevo partire di lì, quindi ero rientrata in UK una volta
ottenuta la lettera di invito) un giorno, senza aver letto le istruzioni che, tra l’altro, precisavano di non lavarsi i denti con il collutorio, che poteva invalidare i risultati.

Prenotazione, andata a Londra con biglietto da prezzi esorbitanti, avventura in treno con tantissimi passeggeri senza mascherina, biglietto aereo Londra - Guangzhou già prenotato… e l’infermiera mi dice del collutorio. PANICO!!!

Decido di fare comunque il test.

Mi dissero che ci sarebbero volute al massimo 24 ore, 48 solo nel caso di risultato invalido ai primi due tentativi.

Pago allegramente 250 sterline (tanto me le avrebbe rimborsate il mio College!) e spero vivamente che vada tutto bene.

Passano 24 ore e nessun risultato. Telefono per sapere se fosse invalido o dovessi aspettare ancora.

Passano altre ore. ANGOSCIA!!! Il volo era prenotato, un macello rimandarlo e ricominciare con tutta la trafila d’accapo…

Decido di andare a fare il test nuovamente, senza lavarmi i denti con il collutorio stavolta. L’infermiera, vedendo la mia angoscia, mi promette che stavolta avrebbe spedito il mio test al laboratorio più veloce tra quelli che lavoravano per la sua clinica.

Il risultato arriva entro 24 ore e via con il contattare l’Ambasciata Cinese che mi da’, finalmente, il permesso di imbarcarmi sul volo.

Per una persona ansiogena come me, mi sono diventati bianchi un altro milione di capelli.

E l’angoscia retroattiva nel ricevere i risultati del primo tampone soltanto dopo le prime 24 ore, il giorno speso per il volo e altri due giorni spesi in quarantena in albergo. E non era neanche dovuto all’invalidità del collutorio, ma soltanto alla lentezza di quel particolare laboratorio.

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