sabato 31 luglio 2021

La Festa di Primavera

Una leggenda narra che il mostro Nian uscisse dalla sua tana per cibarsi di esseri umani ogni Capodanno e fosse spaventato soltanto alla vista del colore rosso. Da qui ha origine la Festa di Primavera, anche nota come Capodanno Cinese, caratterizzata in ogni dettaglio dal colore rosso, ritenuto di buon auspicio: lanterne, distici di primavera, carta ritagliata, guardiani della porta, dipinti a tema… tutto è di colore rosso durante il periodo del Capodanno Cinese.

Nelle case vengono esposti cibi considerati portafortuna, tra i quali i mandarini, simbolo di felicità, oppure vassoi di dolci. I fiori adornano ogni angolo di città, paesi, luoghi pubblici, case: più usato fra tutti l’orchidea, ma anche il fiore di pesco, il gladiolo, la peonia, il narciso, i fiori del salice piangente…

La Festa di Primavera è indubbiamente la più sentita festività nel mondo orientale e non si festeggia soltanto in Cina, ma anche in Corea, Mongolia, Singapore, Malaysia, Nepal, Bhutan, Vietnam e Giappone.

A scuola significa tre settimane di vacanza, per qualsiasi altro lavoro significa ferie indiscutibili e insindacabili: milioni e milioni di cinesi si spostano attraverso il Paese per lasciare il posto in cui lavorano e tornare al loro hometown, dove festeggiare l’inizio del nuovo anno lunare con tutta la famiglia.

Sebbene i giorni considerati festivi siano soltanto tre, i festeggiamenti iniziano dalla vigilia del Capodanno, con un banchetto in famiglia, e si protraggono per due settimane, fino alla chiusura con la festa delle lanterne, il tutto condito da tanti fuochi d’artificio, considerati in grado di scacciare gli spiriti maligni, che si spaventano di fronte a colore e confusione.

Tutto questo prima del COVID: quest’anno tutti i cinesi sono stati caldamente invitati a non viaggiare per il Paese (e qui accettare l’“invito” è un obbligo), rimanendo nella propria città, in modo da evitare quello che successe lo scorso anno, quando con il ritorno a paesi e villaggi rurali, il virus si diffuse in ogni angolo del Paese.

E quindi in città si sono moltiplicate le attività di ogni genere: dal corso di composizione di addobbi floreali tipici del Capodanno Cinese agli immensi e meravigliosi mercati di fiori. Invece che svuotarsi come negli anni precedenti, Shenzhen si è animata di gente che qui vive e lavora e che qui ha dovuto trascorrere le vacanze. 

Al mercato dei fiori durante la Festa di Primavera










Vacanze da carcerata a Shenzhen, imparando a preparare decorazioni cinesi!!!



mercoledì 28 luglio 2021

Shenzhen Mangrove Nature Reserve

Shenzhen Mangrove Nature Reserve si trova sulla costa nordorientale della Baia di Shenzhen e appartiene alla Birds Nature Reserve.

Copre un’area di 368 ettari ed è la sola riserva naturale all’interno di città in tutta la Cina. Essendo pure la più piccola nel Paese è stata nominata “Mini Area Protetta” dagli esperti ambientali stranieri.

Al suo interno ci sono 189 differenti specie di uccelli migratori, che raggiungono il numero di 100.000 unità: aironi bianchi, gabbiani, trampolieri Xiaoqing, garzette… arrivano in questo posto per riposarsi oppure trascorrere l’inverno.

Oltre alle piante di mangrovie, nell’area protetta ci sono altre 55 specie di piante, che la rendono un’oasi verde immersa nella città, a ridosso del parco ecologico sulla costa frastagliata della Shenzhen Bay.

Questo fa sì che l’area non sia solo un paradiso per gli uccelli e le piante protette, ma anche per i visitatori che possono godere della vista del mare, immersi nella natura e ammirando decine di migliaia di uccelli acquatici che, in inverno, qui vengono a svernare.

Creata ufficialmente nel 1984 nel distretto di Futian, con un’area iniziale di 304 ettari e con una sola strada che conduceva a questo posto, Shenzhen Mangroves si trova di fronte alla Hong Kong Mai Po Nature Reserve, dalla quale resta separata da un fiume: insieme costituiscono l’ecosistema di zone umide della Shenzhen Bay. A quel tempo i pescatori locali pescavano qui nello stagno e c'erano ampi tratti di foreste naturali di mangrovie, frutteti e altre foreste naturali.

Nel 1986, il presidente della Fondazione World Wildlife (International), il principe Filippo, nella sua visita a Shenzhen, visitò la riserva naturale di mangrovie per osservare gli uccelli e qui poté ammirare il paesaggio delle zone umide della baia di Shenzhen.

Nel 1989, il presidente della Danish Wildlife Foundation, il principe Henrik di Danimarca, visitò il luogo, osservando con grande interesse gli uccelli dell’area, e giunse a definirla la "Perla verde" di Shenzhen.





La capitale dell'Inner Mongolia