sabato 12 giugno 2021

I Guerrieri di Terracotta

Mentre scavavano un pozzo nella contea di Lintong, a 30 km da Xi’an, nel 1974, alcuni contadini rinvennero dapprima una testa, poi una freccia in bronzo, poi un intero esercito di terracotta. Questo portò alla fortuita scoperta del corredo funerario del primo imperatore cinese Qin S Shi Huang (221 a.C. - 210 a.C.), considerato oggi uno dei più grandi tesori cinesi, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: un esercito di 8000 statue in terracotta tra guerrieri, arcieri, soldati a cavallo e carri.

Quando si riportarono alla luce i primi guerrieri di terracotta, ci si accorse che l’aria li rovinava irrimediabilmente, quindi soltanto una parte dell’immenso esercito è stato disseppellito, per preservarne l’integrità. Leggende narrano di tesori nascosti, fiumi di mercurio, riproduzioni di palazzi e pagode e un ingegnoso meccanismo di difesa con balestre pronte ad uccidere chiunque violi il sogno dell’imperatore. L’armata avrebbe dovuto, infatti, vegliare in eterno le spoglie dell’imperatore e proteggere la sua dimora nell’Aldilà.

L’esercito, costruito tra il 246 e il 206 a.C., costituisce una riproduzione fedele dell’armata che portò lo stato di Qin alla vittoria sugli avversari. I guerrieri sono riprodotti a grandezza naturale, con una accuratissima attenzione per i dettagli. Originariamente erano dipinti in colori vivissimi, ma i pigmenti sono andati rovinati a contatto con l’aria al momento dello scavo.

In tutta onestà devo dire che sono stata più colpita dalle riproduzioni dei guerrieri, quelle avvicinabili e visibili da vicino, che dai guerrieri stessi: questi sono infatti disposti in tre fosse distinte, molto distanti dai visitatori, che possono contemplarli passeggiando su una passerella che percorre il perimetro della fossa, a distanza. Forse il fatto che siano tantissimi e lontani, li ha resi meno impressionanti ai miei occhi rispetto a quelli vicini (anche se non autentici).

 









Prima dei Guerrieri di Terracotta

Xi’an è nota in tutto il mondo per i Guerrieri di Terracotta. A dire il vero, io ero l’unica a non saperne niente, perfino mia mamma lo sapeva. In pratica avevo escluso dalla lista delle mie destinazioni Pechino e Shanghai, dove vorrei andare con il mio compagno, quando lo lasceranno entrare con un visto turistico (quando?!?!?!?) e cercato su Google le altre città famose della Cina, e Xi’an era in testa a tutte. Ecco come ho scoperto l’esistenza dei Guerrieri di Terracotta!

Vista la mia fluenza con la lingua cinese (la cui conoscenza si limita alle parole “grazie” e “ciao”), quando mi accorsi che in albergo c’era una guida locale che organizzava gite giornaliere a vari siti di interesse locali, decisi di andare a visitare il sito dei Guerrieri di Terracotta con il gruppo organizzato.

Interloquire con una guida cinese che non parla l’inglese mentre tu non parli il cinese è impresa da non poco conto ma, fortunatamente, esistono le app che traducono. Certo l’affidabilità è ancora molto bassa e i risultati spesso discutibili, perciò la mia guida ridusse all’essenziale i dettagli da fornirmi.

E non mi disse che prima di arrivare al sito vero e proprio saremmo passati per una cinesata astronomica: un posto in cui c’erano riproduzioni di guerrieri in terracotta, cittadine e scenari di guerra (e fin qui molto carino, visto che i Guerrieri veri e propri sono una grandissima distesa di statue, senza alcun “contorno” storico e ambientale) e un giro in “carrellino” (di quelli modello montagne russe, ma senza montagne russe!) all’esplorazione di un mondo 3D e multimediale, di cui non avrei sentito la mancanza se non fosse esistito!
 
 




 


venerdì 11 giugno 2021

La Torre del Tamburo di Xi’an

La Torre del Tamburo di Xi’an si trova nel centro storico della città, e, con la Torre della Campana, rappresenta il simbolo della capitale della Provincia del Shaanxi.
 
Fu costruita nel 1380, durante la dinastia dei Ming e prende il suo nome dall’enorme tamburo dislocato al suo interno.
 
Se la campana nell’omonima Torre viene suonata all’alba, il tamburo in questa Torre viene suonato al tramonto, per indicare la fine della giornata.
 
Al primo piano della Torre c’è una esposizione con grandi tamburi recanti decorazioni e scritte in Cinese, che simboleggiano l’augurio di buona fortuna. È vietato ai visitatori toccarli, però un tamburo è a disposizione dei turisti per foto ricordo.
All’interno della Torre c’è anche un museo con numerosissimi tamburi, alcuni dei quali datati migliaia di anni.
 
Ogni giorno ci sono delle manifestazioni (ad orari prefissati) di tamburi. Per assistere bisogna pagare un biglietto di ingresso, che permette l’accesso alla Torre, da cui si può anche godere di una vista panoramica sull’intera città.
 



 


La Grande Moschea di Xi’an

La Grande Moschea di Xi’an, situata vicino alla Torre del Tamburo, e’ una delle piu’ grandi moschee in Cina, con i suoi 12.000 metri quadrati di estensione.
 
Fondata nel 742 d.C., subi’ la sua maggiore espansione durante la dinastia Ming nel 1384 e, successivamente, con la dinastia Qinq.
 
A differenza delle moschee in Medio Oriente e nei paesi arabi, caratterizzate da cupole e minareti, la Grande Moschea di Xi’an ha uno stile architettonico completamente cinese, a parte per alcune lettere e decorazioni arabe.
 
Diversamente da molti edifici cinesi che sono costruiti lungo l’asse nord-sud con il gate nella direzione del nord, in base alle regole del feng shui, la Moschea di Xi’an e’ rivolta a ovest, nella direzione di La Mecca.
La moschea e’ un complesso murato, al suo interno vi si trovano quattro cortili, con la sala dedicata alla preghiera nel quarto cortile, che e’ anche quello rivolto piu’ ad ovest.
Anche nel terzo cortile si trova la maggior parte della moschea vera e propria, mentre il primo e il secondo cortile sono fondamentalmente dei giardini di stile cinese.
 
Calligrafie cinesi e Persiano-Arabiche si affiancano nel complesso.
 
La Grande Moschea di Xi’an e’ un rinomato luogo turistico, ma anche un luogo di culto per i musulmani cinesi, principamente dell’etnia Hui.
 






 

giovedì 10 giugno 2021

Il quartiere musulmano di Xi'an

Da Xi’an partiva la Via della Seta, che collegava Roma all’Asia, uno snodo di spezie, tessuti e tradizioni che metteva in comunicazione l’Oriente con l’Occidente. Questa multiculturalità è ancora molto presente, soprattutto nel mercato di Xi’an, che ha sede nel quartiere musulmano.
 
Il quartiere si estende a partire da un centinaio di metri ad ovest della Torre del Tamburo, nel centro cittadino, ed è caratterizzato da una via principale di 500 metri, lastricata di Bluestones.
 
Vi si trovano bancarelle, negozi di souvenirs, ristoranti all’aperto che preparano di tutto (carne d’agnello cotta su spiedini, noodles lavorati davanti agli occhi dei turisti, numerose specialità delle minoranze etniche locali, torrone lavorato artigianalmente e – quello che mi ha colpito di più – spiedini di stelle marine, calamari e granchi), bar… per la maggior parte gestiti da persone musulmane.
 
Il tutto è caratterizzato da rumori, odori e luci al neon, tra urla di commercianti e cibo da street food che può essere acquistato a prezzi convenientissimi e consumato sui tavoli di legno disponibili un po’ ovunque, fino a notte fonda.
 








Ci sono vari cibi che si possono provare al mercato musulmano di Xi’an, ma sicuramente non ci si può far mancare il cosiddetto "hamburger cinese" (Ròu Jīa Mó): pane non lievitato diviso a metà e farcito con un ripieno di carne arrosto e spezie.
Anche gli spiedini di carne di agnello sono una delizia pura, da non perdere.
 
 

🌈 Viaggio tra le Montagne Arcobaleno