Xi’an è nota in tutto il mondo per i Guerrieri di Terracotta. A dire il vero, io ero l’unica a non saperne niente, perfino mia mamma lo sapeva. In pratica avevo escluso dalla lista delle mie destinazioni Pechino e Shanghai, dove vorrei andare con il mio compagno, quando lo lasceranno entrare con un visto turistico (quando?!?!?!?) e cercato su Google le altre città famose della Cina, e Xi’an era in testa a tutte. Ecco come ho scoperto l’esistenza dei Guerrieri di Terracotta!
Vista la mia fluenza con la lingua cinese (la cui conoscenza si limita alle parole “grazie” e “ciao”), quando mi accorsi che in albergo c’era una guida locale che organizzava gite giornaliere a vari siti di interesse locali, decisi di andare a visitare il sito dei Guerrieri di Terracotta con il gruppo organizzato.
Interloquire con una guida cinese che non parla l’inglese mentre tu non parli il cinese è impresa da non poco conto ma, fortunatamente, esistono le app che traducono. Certo l’affidabilità è ancora molto bassa e i risultati spesso discutibili, perciò la mia guida ridusse all’essenziale i dettagli da fornirmi.
E non mi disse che prima di arrivare al sito vero e proprio saremmo passati per una cinesata astronomica: un posto in cui c’erano riproduzioni di guerrieri in terracotta, cittadine e scenari di guerra (e fin qui molto carino, visto che i Guerrieri veri e propri sono una grandissima distesa di statue, senza alcun “contorno” storico e ambientale) e un giro in “carrellino” (di quelli modello montagne russe, ma senza montagne russe!) all’esplorazione di un mondo 3D e multimediale, di cui non avrei sentito la mancanza se non fosse esistito!
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