martedì 17 gennaio 2023

La città dei panda... e non solo!

Chengdu è la capitale del Sichuan, Provincia sud-occidentale della Cina, situata nella parte occidentale del bacino del Sichuan e nel centro della pianura di Chengdu, con un’area totale di 12,3 chilometri quadrati e una popolazione di oltre 11 milioni di abitanti, che la rende la quarta città più popolosa della Cina (si prevede che diventerà la quattordicesima città più grande del mondo entro il 2030).

Le scoperte archeologiche suggeriscono che l’area intorno a Chengdu sia stata un importante e prospero centro della vita e della cultura cinese sin dall’Età del Bronzo. Oggi quando si dice Chengdu si pensa immediatamente alla patria dei simpatici panda, ma la città non è solo questo: Chengdu è una città estremamente produttiva che beneficia della sua fortunata posizione tra i fiumi Min e Tuo, due rami del fiume Yangze, collegati ad altri quaranta fiumi, che consentono alla città di disporre di un’area irrigua di oltre 700 chilometri quadrati, di un terreno molto fertile e di abbondanti risorse minerarie. Tutto questo è dovuto ai benefici del progetto di irrigazione Dujiangyan, uno dei più antichi (costruito nel 256 a.C.) e di successo della Cina che, deviando metà delle acque del fiume Min verso est, permette di irrigare la pianura circostante attraverso una fitta rete di canali, che sostengono quella che è stata definita una delle popolazioni agrarie più dense al mondo. Per queste ragioni la Provincia del Sichuan è considerata “lo Stato celeste” e il suo nome letteralmente significa “luogo riccamente dotato di risorse naturali”. Vicina al monte Qingcheng, centro fondamentale del taoismo, una delle religioni chiave della Cina, tutta l’area è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2000.

Si dice che la città sia stata fondata dai Qin prima che ottenessero il controllo di tutta la Cina durante il III secolo a.C. Sotto il loro regime imperiale fu istituita la contea di Chengdu, il cui nome risale a quel periodo (la tradizione vuole che la città sia l’unica nell’intera Cina a non aver cambiato nome per più di 2300 anni). Prima sotto i Qin e poi sotto la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.) fu sede della commenda di Shu e nel 221 divenne capitale della dinastia indipendente di Shu.

Sotto la dinastia Tang (618–907) era conosciuta come Yizhou, una delle più grandi città commerciali dell’impero.

Alla fine dell’VIII secolo divenne una capitale secondaria.

Dopo il 907 divenne nuovamente la capitale di due regimi indipendenti di breve durata: il Qian (ex) e l’Hou (successivo) Shu (rispettivamente, 907–925 e 934–965). Quel periodo fu molto prospero e i mercanti della città introdussero l’uso della carta moneta, che si diffuse rapidamente in tutta la Cina sotto la dinastia Song (960–1279). All’epoca Chengdu divenne famosa per i suoi raffinati broccati e rasi, oltre che per la sua fine cultura e per la sua esibizione di lusso.

Nel corso della storia è rimasta una grande città e un importante centro amministrativo, ed è stata la capitale del Sichuan dal 1368.

Chengdu si sviluppò rapidamente durante la seconda guerra mondiale, quando vi si stabilirono molti profughi dalla Cina orientale, in fuga dai giapponesi. L’afflusso di profughi in città stimolò il commercio e vennero istituiti anche diverse università e istituti di istruzione superiore.

Dal 1949 la crescita di Chengdu fu rapida: la città è sempre stata un importante centro di comunicazione, grazie alla sua fortunata posizione tra il fiume Yangtze e i suoi affluenti, i fiumi Min e Tuo, che si estendono per tutto il bacino del Sichuan e oltre.

La rete ferroviaria venne iniziata nel 1952, per collegare Chengdu a Chongqing, poi a Baoji ed infine a Xi'an (entrambe città nello Shaanxi) nel 1955, a Kunming (nello Yunnan) alla fine degli anni ‘60 e poi a Xiangfan (nello Hubei) nel 1978, trasformando Chendgu nell’hub ferroviario per tutta la Cina sudorientale.

Le autostrade si estendono a nord fino a Lanzhou nella provincia di Gansu, a nord-est fino a Xi’an, a sud-est e a sud fino alle province di Guizhou e Yunnan, a sud-ovest e a ovest nella regione autonoma del Tibet e a nord-ovest nella provincia del Qinghai. Inoltre, sono state costruite autostrade rapide che connettono Chengdu a città importanti come Shanghai e Chongqing.

L’aeroporto di Chengdu è uno degli hub aerei della Cina, con voli per diverse destinazioni internazionali e per la maggior parte delle principali città cinesi.

La città è anche un importante centro industriale. Negli anni ‘50 fu costruita una grande centrale termoelettrica e due importanti impianti radio ed elettronici furono installati da esperti sovietici. Venne inoltre istituito un impianto di strumenti di precisione e strumenti di misura per servire la regione sud-occidentale. Inoltre, qui ci sono importanti officine metalmeccaniche che producono attrezzature ferroviarie e macchine elettriche e, più recentemente, aeronautiche. Negli anni ‘60 Chengdu divenne un importante centro dell'industria della difesa nazionale cinese. Fu sviluppata anche un’industria chimica, che produce fertilizzanti, prodotti chimici industriali e prodotti farmaceutici. L’industria più antica della città, quella tessile, rimane importante nella produzione non solo di sete tradizionali ma anche di tessuti di cotone e lana. Dal 1990 le riforme economiche attuate in Cina hanno incoraggiato lo sviluppo delle industrie elettroniche e ad alta tecnologia di Chengdu, compresa la creazione di un grande parco industriale nella regione.

Chengdu continua ad essere un importante centro culturale. Oltre alla Sichuan University (1905), ci sono altre università, istituti superiori di medicina, scienze, geologia ed economia, collegi normali e una varietà di scuole tecniche specializzate, molte legate alle industrie radiofoniche ed elettroniche.

Esiste un istituto dedicato alle minoranze, per la formazione degli studenti tibetani.

Il Sichuan ospita gran parte della popolazione mondiale di panda giganti e Chengdu ha due siti ove è possibile osservare i simpatici animali: il Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding si trova a circa 10 km dal centro cittadino, mentre a ovest della città si trova la Wolong Nature Preserve, un altro dei numerosi santuari dei panda giganti della provincia che insieme sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2006.

Chengdu è stata votata la città più felice della Cina per dodici anni consecutivi da un sondaggio annuale condotto da Oriental Outlook, una rivista con sede a Shanghai, affiliata all’agenzia di stampa statale Xinhua. I risultati del sondaggio combinano big data, questionari, visite in loco e opinioni di esperti e tengono conto di tutto, dal reddito e dai servizi medici, agli standard di vita in città.

Chengdu è anche conosciuta come la capitale delle librerie della Cina, con oltre 3.400 negozi. Proprio qui ha sede una delle librerie più belle dell’intero Paese, la splendida libreria Zhongsuge. Lo studio di architettura X+Living, con sede a Shanghai, è noto per aver costruito alcune delle librerie più belle della Cina e la loro apertura a Chengdu non fa eccezione. La sede di Dujiangyan, nella parte nord-occidentale di Chengdu, è la seconda libreria Zhongshuge del capoluogo di provincia. Il primo, aperto nel 2017 nel centro di Chengdu, è modellato sui campi terrazzati. Ispirata all’antico sistema di irrigazione di Dujiangyan, la nuova libreria è stravagante e caratterizzata da serpeggianti scaffali in noce dal pavimento al soffitto e archi alti e bassi. Il soffitto a specchio fa sembrare i corridoi un caleidoscopio. “Dujiangyan è una città con paesaggi fluenti. Il magnifico progetto della diga e le magnifiche montagne e acque sono diventate il paesaggio culturale che voglio esprimere in Zhongshuge”, ha detto a CNN Travel il fondatore e capo progettista di X+Living, Li Xiang.

Anche le offerte gastronomiche di Chengdu sono di altissimo livello, al punto che la città è stata la prima in assoluto ad essere certificata come Città della Gastronomia dall’UNESCO nel 2010. Sicuramente i piatti più caratteristici sono gli hotspot piccanti (al punto da intorpidire la lingua!) e il mapo tofu. Si dice che il piato di carne macinata e tofu a dadini in peperoncino piccante e olio di fave fermentate sia stato inventato a Chengdu più di un secolo fa. Gli gnocchi di Zhong, gnocchi di carne in uno speciale olio al peperoncino e salsa di soia zuccherata, e i noodles di acqua dolce con peperoncino e briciole di arachidi sono altri due piatti tipici locali, insieme all’anatra affumicata, con la sua tipica pelle dolce e croccante e la sua carne saporita, e al tofa, un budino di tofu setoso e dolce con vari condimenti.

La scena artistica sta decollando in città: Chengdu, che propone due siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO e 150 musei, ha accolto la Biennale; un quartiere di artisti dismesso, Blue Roof Artistic Center, dal 2003 ha dato vita ad un grande fermento artistico e culturale nella regione sud-occidentale della Cina; artisti di caratura internazionale come Zhou Chunya e Zhang Xiaogang, hanno uno studio nella città; il Tianfu Art Park di 400.000 metri quadrati, un parco urbano a tema artistico nel centro di Chengdu, ha aperto qui due nuovi musei, il Chengdu Tianfu Art Museum (che si concentra sulle arti locali) e il Chengdu Museum of Contemporary Art (più focalizzato sui lavori internazionali e sulla promozione di Chengdu a livello artistico mondiale), entrambi gestiti dalla Chengdu Art Academy; Chengdu ha coltivato talenti musicali noti e di livello mondiale come il pianista Li Yundi, che ha studiato al Sichuan Conservatory of Music, e i violinisti nati a Chengdu Ning Feng e Hu Kun. Cantanti affermati tra cui Li Yuchun, Jane Zhang e Han Hong hanno iniziato la loro carriera proprio qui.

La vita notturna di Chengdu è molto vivace: la città è seconda soltanto a Shanghai nella intera Cina in quanto a numero di bar ed è ricca di pub e locali con musica dal vivo e discoteche.

Chengdu è molto nota per le sue case da tè, locali tipici dove si possono sorseggiare bevande calde, giocando a carte mentre si guardano le opere del Sichuan, tra i vicoli della graziosa Jinli Street, strada pedonale di 550 metri.

Esplorando il Sino Ocean Taikoo Li, nel cuore della città, si può viaggiare indietro nel tempo: è un complesso commerciale e al dettaglio multiuso incentrato sul Tempio Daci di 1.400 anni. Molti dei mattoni grigi e dei tetti di tegole degli edifici storici sono stati restaurati, mentre l'architettura contemporanea di pochi piani si fonde naturalmente con l'ambiente circostante.

Da visitare anche il Bitieshi, una casa con cortile della dinastia Qing (1644-1912) magnificamente restaurata, situata all'interno della Temple House, un boutique hotel che rende omaggio alla ricca storia della zona.

Nel frattempo, come per tutte le città antiche, una delle sfide principali di Chengdu è preservare la sua storia, evitando che i beni culturali vengano persi o sottratti attraverso la modernizzazione e la commercializzazione. La città sta esplorando modi per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle tradizioni in declino e sul valore del patrimonio culturale di Chengdu.

 





















 








 


































 

















 



La capitale dell'Inner Mongolia